Toponimi

Il territorio appartenente ai due comuni di Mortegliano e Talmassons è profondamente discriminato dalla virtuale "linea delle risorgive", che corre in senso est-ovest e che può essere approssimativamente e grossolanamente materializzata dalla Stradalta.
Le motivazioni geologiche che hanno determinato tale diversità sono ampiamente note e sono illustrate in modo esaustivo in studi specifici, motivazioni citate e riutilizzate poi nelle monografie locali. Non le riprendiamo dunque, anche perché ai nostri fini è più interessante analizzare le conseguenze determinate dalla diversa natura geologica che oppone la parte settentrionale a quella meridionale.

Procedendo da nord (Mortegliano) verso sud (Talmassons) si nota un rapido mutamento nella granulometria del terreno, fenomeno che favorisce ovviamente l'infiltrazione delle acque meteoriche nella parte superiore; in quella inferiore, al contrario, lo strato argilloso, impedendo il passaggio delle acque di falda, ne incentiva il riemergere, determinando una ricca idrografia di superficie. Ecco perché a nord della linea delle risorgive abbondano nomi come Arnacis (dal latino "arenaceus", sabbioso) a Mortegliano, Gjàris (dal friulano "gjare", ghiaia) a Lavariano, Grolis (da "groba" o da "grava", ghiaia) di nuovo a Lavariano, Masarotis (da "masérie", mucchio di sassi levati dai campi e accumulati in un fondo incolto) ancora a Lavariano, Savalons a Sant'Andrat, ecc.

A sud troviamo invece Mezzoi e Mevol (= "in mezzo alle olle"), il primo a Flambro e distintamente a Talmassons, il secondo a Flumignano; Prât da li Olis a Sant'Andrat; Laval (= "la val", dal significato ovvio) a Sant Andrat e Vals a Flambro; Roggia Macilar e Macilute a Flumignano e Macile a Sant'Andrat, i quali, ricordando l'esistenza di maceratoi, denunciano l'abbondante presenza di acqua; Lamaruz (diminutivo di Lama/Lamar, "terreno paludoso", "pozzanghera") a Sant'Andrat, ecc.
Gli idronimi sono poi, fra i toponimi, quelli che si mantengono più a lungo e ne troviamo moltissimi nel territorio di Talmassons anche se, a dire il vero, pochi sono quelli antichi: il più interessante per questo studio è certamente Roggia di Cusana, che probabilmente nasconde un prediale romano, con alla base il nome personale Cusius, come nel caso di Cusano, frazione di Zoppola: si tratterebbe, in sostanza, di un toponimo derivato da un prediale vero e proprio (*Cusanum/a).

Nel territorio di Mortegliano troviamo sostanzialmente solo Cormor, che è forse il più antico idronimo della zona, con la sua base *kar ("pietra", "sasso") sicuramente prelatina, ma che in questa zona è da considerarsi toponimo di riporto.
Anche le caratteristiche pedologiche sono ovviamente molto differenti a causa della diversa struttura del terreno e ciò ha determinato, di conseguenza, una maggior fertilità del suolo proprio a cavallo della più volte citata "linea delle risorgive".

Proprio lì sono sorti gli abitati - non è un caso, si badi bene! - di Sant'Andrat, Flumignano, Talmassons e Flambro.

Flumignano, in particolare, è sicuramente un prediale romano (Fluminianum), basato sul nome Fluminius. Qualche dubbio sorge invece per Talmassons, che potrebbe sì nascondere un nome personale romano, ma che tuttora presenta difficoltà etimologiche. I riscontri non sono frequenti: cito "Ponte Talmassón" e "Talmassón" a Fontanafredda, "Talmasso(n)" a Brugnera e "Rio Talmàss" ad Attimis. La presenza di queste ville nella fascia più fertile del territorio ha avuto come conseguenza uno sviluppo delle loro pertinenze in senso latitudinale, con una lunghezza di 7-10 km. e una larghezza di 1-2 km; ciò è chiaramente dovuto alla necessità di una equa ripartizione territoriale con la villa confinante e di una diversificazione della raccolta fra i prodotti dei suoli aridi del nord e quelli garantiti dai terreni paludosi del sud.

Ecco quindi che a nord troviamo nomi come Magrêt a Flambro, il quasi omonimo Magrê(t)s a Talmassons e Campardo ( > campus aridus?) a Mortegliano, mentre a valle abbondano i Bosc, Bus, Boscat, tutti con identico, ovvio significato.
Tornando alla distribuzione degli abitati, notiamo che al di sopra della Stradalta esiste una maggiore omogeneità; questa è la conseguenza di una sostanziale compattezza del territorio di ogni singola villa. Non esistendo qui la marcata diversificazione geo-pedologica che si trova poco più a valle, non si è sentita la necessità di differenziare i raccolti e quindi i territori non si sono sviluppati da nord a sud.

Osservazioni analoghe possono essere fatte sui resti della centuriazione dell'agro aquileiese.
A nord della Stradalta, infatti, tracce inequivocabili di cardini e decumani si sono mantenute e sono osservabili grossolanamente nell'orientamento dell'attuale rete stradale; più finemente possono essere accertate con un accurato studio cartografico.
Qui si è dunque sviluppato il paese di Mortegliano, nome sicuramente derivato da un antico prediale (Mortelianum), sulla base del gentilizio romano Murtelius; non è un toponimo frequente, ma si hanno riscontri in "Morteano" (Remanzacco) e in "Mortigliano" (Livorno). La presenza del paese ha poi generato numerosissime Via di Mortegliano, alcune delle quali presenti nel territorio oggetto di studio, come a Lavariano, a Sant'Andrat, a Flumignano, a Talmassons; ma anche Palude di Mortegliano (a Sant'Andrat) e Roggia Morteana; è forse superfluo specificare che, per questi ultimi, non si può parlare di toponimi romani.

Un altro importante prediale di quest'area è Lavariano ( > *Laberianum), cioè il podere di Laberius, forse confrontabile con "Laverane/Leverano" (Nimis) e con "Lavaiano" (Pisa). Troviamo anche, al confine con Lestizza, Pantiàn e Pantiàn di Sore, presumibilmente derivato dal nome Pantilius attraverso un "praedium Pantilianum"; che ha già generato "Pantianicco"; quello, nondimeno abbastanza vicino, è però con suffisso celtico, il nostro con suffisso latino.