Ambiente

Le condizioni climatiche e le caratteristiche del territorio

Le condizioni climatiche del territorio preso in esame sono quelle del Medio Friuli, determinate da precipitazioni modeste, varianti da 1.300 ai 1.400 millimetri annui. Esse vanno da un minimo di circa 70 millimetri nel mese in gennaio ad un massimo di circa 140-160 millimetri nei mesi di maggio-giugno e ottobre-novembre. Durante la primavera e l'estate assumono un carattere generalmente temporalesco.

Il vento prevalente al suolo è da Nord, Nord-Est od Est. In marzo compare la bora, che spira con basse intensità. Intensità più elevate raggiunge lo scirocco che, proveniente dal mare, può spirare in ogni stagione. Il fenomeno della nebbia è abbastanza raro e comunque più frequente verso la parte meridionale del territorio. La temperatura media annua è di 14°C circa, con minime in gennaio tra 0°C e 5°C e massime in luglio-agosto tra 25°C e 33°C. Il territorio è prevalentemente pianeggiante.

La posizione del territorio, situato in gran parte al di sotto della Stradalta, rende note con evidenza alcune caratteristiche. La linea delle risorgive è materializzata quasi esattamente proprio dalla Stradalta. La diversità dei terreni è evidente a colpo d'occhio: al di sopra troviamo ghiaie e ciottolame di grosse dimensioni, al di sotto argille e sedimenti più fini. Questa composizione ha la sua spiegazione nell'origine della pianura friulana, avvenuta nel pleistocene; essa è costituita da depositi fluviali e glaciali. Lo scioglimento dei ghiacciai ed il conseguente trasporto a valle di ciottoli, ghiaie e frammenti più minuti originò dunque la pianura e le conferì alcuni aspetti particolari. Uno di essi è la summenzionata diversità, dovuta ad evidenti necessità meccaniche: è ovvio infatti che il materiale di maggiori dimensioni e peso si depositi prima del materiale più minuto. In base a questa diversità si è soliti distinguere fra "alta pianura" e "bassa pianura".

Il territorio di Talmassons e delle sue frazioni è posto appunto per la maggior parte nella bassa pianura. Solo una piccola parte, un quindicesimo all'incirca, è situato nell'alta pianura. Al di sotto della linea delle risorgive, le acque della falda freatica, infiltratesi nel terreno nell'alta pianura e costituite per buona parte da quelle del bacino del Tagliamento, affiorano alla superficie per l'impedimento apposto dalla natura del terreno, estremamente impermeabile. Queste acque danno vita ad una intricata rete idrografica i cui corsi principali sono costituiti dalla Roggia Cusana, dalla Roggia di Sant'Antonio (Rio Comugna), dalla Roggia Gran Levada, dalla Roggia di Virco per citare solo le maggiori, nelle quali confluiscono diversi corsi minori. Queste rogge si riversano poi nello Stella, a Sud del nostro territorio.

Le numerose acque che solcano il territorio hanno da sempre conferito un tratto caratterizzante al paesaggio ed hanno svolto nei secoli passati importanti funzioni sociali ed economiche. L'importanza economica di questi corsi d'acqua è un altro dei loro fondamentali aspetti: su di essi furono costruiti, fin da tempi remoti, alcuni mulini. Non va dimenticato che queste acque costituivano una importante riserva alimentare, cui attingeva normalmente la popolazione del luogo; si può solo immaginare quanta importanza abbia tutto ciò, se consideriamo in quali ristrettezze economiche ed alimentari viveva il popolo nei secoli passati.

Fino a pochi decenni or sono, poi, le donne del paese si recavano su queste rogge per la lavatura periodica della biancheria ed in special modo delle lenzuola. Era quasi un rito, eseguito fedelmente due o tre volte all'anno, rispettando una prassi rigorosa: la partenza all'alba con il carro trainato dai buoi, la lunga e faticosa giornata a schiena curva sulla roggia, il brevissimo riposo del mezzogiorno per un sobrio ristoro, il ritorno al tramonto. Le bonifiche eseguite nel primo e nel secondo dopoguerra hanno modificato profondamente questo intrico di fiumiciattoli: molti sono stati rettificati, alcuni sono addirittura scomparsi.